La rabbia è un’emozione universale, di base, assai presente nelle nostre vite. Ha una funzione adattiva per tutti noi: ha lo scopo di controllare o allontanare la minaccia percepita.
Molto spesso reazioni rabbiose, ad alta intensità, proprie o altrui, possono sembrare esagerate ma, è importante comprendere cosa si cela dietro questo stato emotivo.
La rabbia è un’emozione fondamentale per l’esistenza umana e per questo è condivisa da tutti, indipendentemente dall’età, dalla cultura e dal genere, può essere espressa in modalità differenti. Questa emozione primaria, intensa e potente, è presente lungo tutto il corso della vita, può accadere che sembri incontrollabile, generando un senso di sopraffazione. Talvolta sentiamo il desiderio di volerla gestire in maniera più adeguata, per vivere con maggior serenità ma, soprattutto, con minore sofferenza.
Con il termine rabbia si intendono manifestazioni diverse, con una portata diversa: si passa dalla semplice agitazione a stati molto più carichi e profondi come, ad esempio, la frustrazione, la collera, il rancore e l’ira.
La rabbia è una risposta che si attiva nell’individuo in seguito a stimoli che possono essere sia esterni che interni e alla valutazione che il soggetto fa di essi.
La rabbia si manifesta nel soggetto a vari livelli: fisico, psicologico e cognitivo.
Le manifestazioni fisiche sono quelle probabilmente più evidenti e riconoscibili, solo per citarne alcune il soggetto può essere teso, può alzare la voce, avere un battito cardiaco accelerato o un’aumentata tensione muscolare.
Dal punto di vista cognitivo si assiste ad un’attivazione automatica di pensieri negativi: la persona può percepire di aver subito un torto, un’ingiustizia, sente che i suoi diritti sono stati violati oppure che i suoi scopi e i suoi obiettivi vengono ostacolati.
Ci si arrabbia con situazioni, oggetti ma soprattutto con le altre persone, attribuendo loro la colpa di quanto subito.
In seguito a risposte rabbiose la persona può provare altre emozioni, come ad esempio la paura o la vergogna.
La rabbia, come è stato detto, è un’esperienza fondamentale, intrinseca e determinante nelle nostre vite.
Proprio per queste ragioni è essenziale che sia presente, a nulla servirebbe desiderare di azzerare la nostra risposta emotiva in questo senso, né sarebbe funzionale.
Bisogna prestare attenzione, però, quando sentiamo che la rabbia sta prendendo il sopravvento, compromettendo la nostra quotidianità, le relazioni, l’ambito professionale, oppure, se ci rendiamo conto che in una persona a noi cara questa reazione emotiva è diventata scarsamente gestibile.
La presenza di rabbia, costante e significativa può, quindi, andare a compromettere il benessere della persona, sia dal punto di vista psicologico che fisico (è noto, infatti, la correlazione tra alti livelli di rabbia e problemi di salute) e per questo è bene riflettere se sia necessario richiedere un aiuto specifico dal punto di vista psicologico.
Bisogna prestare ulteriore attenzione se la persona mette in atto comportamenti esagerati, pericolosi, improvvisi, che possono compromettere la sicurezza propria o degli altri, avendo presente l’importanza dell’agire preventivamente, prima che la situazione diventi ancora più grave e compromessa.
È possibile trattare la rabbia e l’aggressività all’interno di un percorso psicologico: come terapeuta lavoro con il paziente in un’ottica di impegno reciproco e collaborazione, in un percorso atto a comprendere e riconoscere i comportamenti, con lo scopo di contrastare e limitare quelli che sono gli atteggiamenti problematici.
Nel lavoro, dopo una prima fase di condivisione di obiettivi e di analisi e comprensione della situazione, accompagno il paziente nella difficile fase del cambiamento. In questa condizione il paziente sarà sostenuto in momenti difficili, che potranno avere a che fare anche con la paura, la sensazione di spaesamento e di difficoltà.
Il fine ultimo del lavoro è quello di modificare le abitudini disfunzionali, imparando ad agire e a reagire nella maniera più funzionale per il soggetto stesso.