“Nessun uomo è un’isola, completo in sé stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto…”
La poesia di J. Donne, scritta più di cinquecento anni fa, ci ricorda come per l’essere umano sia fondamentale e naturale entrare in relazione. In ogni momento della nostra vita, seppur non ci facciamo caso, siamo in costante relazione con l’altro: mentre lavoriamo, condividiamo la stessa casa, ci formiamo, giochiamo, ci confrontiamo ma anche litighiamo con gli altri.
La famiglia è sicuramente uno dei principali sistemi con cui entriamo in contatto, al suo interno vi sono relazioni importanti e complesse: i suoi membri sono costantemente in interazione e, per questo, si influenzano reciprocamente.
Le famiglie, proprio come ciascun individuo, nel corso del tempo attraversano varie fasi, che richiedono importanti adattamenti.
Possiamo considerare una fase iniziale, di costruzione della coppia, successivamente c’è l’investimento su nuovi progetti (ad esempio la nascita e poi crescita dei figli, oppure scelte di carriera o altri propositi come progetti per il sociale), in seguito l’adattamento alla terza età.
I membri della famiglia, uniti da legami affettivi importanti, sono chiamati a adattarsi a queste fasi, in cui è necessario organizzarsi/riorganizzarsi tenendo conto delle esigenze recenti e dei nuovi compiti richiesti.
Alcune delle situazioni che richiedono il cambiamento di tutto il sistema familiare sono avvenimenti naturali e prevedibili, ma comunque possono disorientare la famiglia. Esse sono, ad esempio:
– la creazione della coppia
– la nascita di un figlio o dei figli
– l’adolescenza
– il giovane adulto che lascia la casa per procedere con la propria vita in autonomia
– l’età anziana.
A queste situazioni se ne possono aggiungere altre imprevedibili, che per questo possono essere vissute in maniera più dolorosa e traumatica da ciascun componente della famiglia, come ad esempio:
– licenziamento o problemi economici
– malattia o incidenti
– morte improvvisa di un caro
Purtroppo, bisogna considerare come questi eventi non sempre si susseguono in ordine cronologico e singolarmente, ad esempio una famiglia può avere a che fare con due eventi insieme (ad esempio, da un lato, nascita di un bambino e dall’altra adolescenza di un figlio più grande), per questo sono possono essere necessari ulteriori sforzi ed adattamenti.
In alcune situazioni un componente della famiglia, o la famiglia al completo, può vivere con difficoltà questi passaggi. In questa situazione è possibile che, a livello di atteggiamenti o di comunicazione, un membro (o più) esprimano il loro disagio.
Chiaramente queste modalità (varie e non facilmente riassumibili, a livello esemplificativo ma non esaustivo: atteggiamenti aggressivi, problemi psicosomatici, chiusura, cambiamenti significativi nel rendimento scolastico o lavorativo) spesso sono spontanee e inconsapevoli ma, purtroppo, possono alimentare il disagio e la sofferenza familiare.
In queste situazioni risulta importante prestare attenzione alla situazione e, nel caso in cui ci si rende conto che la famiglia è bloccata, impaurita e tutti i membri soffrono, chiedere aiuto.
Quando emergono delle problematiche familiari, qualora i membri sentano di non riuscire a gestire la situazione e trovare soluzioni in autonomia, la psicoterapia può essere una possibilità per modificare le dinamiche relazionali che si sono create, per trovare nuove risorse, per favorire il benessere del singolo e dell’intero sistema.
Chiaramente le questioni che possono essere percepite come problematiche a livello familiare possono essere molteplici, di conseguenza l’intervento che sarà messo in atto sarà peculiare per quella situazione, non prestabilito a priori.
Nel mio lavoro con le famiglie presto attenzione alle difficoltà vissute da ciascuno, dando la possibilità a tutti i componenti di esprimere il proprio punto di vista, e successivamente, insieme al gruppo familiare, creo un progetto con obiettivi chiari e condivisi sui quali si lavorerà insieme al fine di modificare dinamiche relazionali e comunicative disfunzionali.
Si lavorerà sulla comunicazione, fornendo a ciascun componente uno spazio di ascolto e di espressione dei propri desideri e bisogni, in un contesto non giudicante o colpevolizzante.
Nel lavoro psicoterapico, chiaro e condiviso, come psicoterapeuta familiare sono di supporto a tutti i membri, aiutandoli a ritrovare fiducia gli uni negli altri, ad uscire da condizioni di blocco e disagio, esplorando quelle che sono nuove possibilità e risorse.
Grazie a questo lavoro, la famiglia riuscirà ad allargare la propria visione, non focalizzandosi unicamente sul problema, ma aumentando la complessità e i punti di vista, giungendo a nuovi equilibri, incrementando il benessere del singolo ma anche dell’intero nucleo.